CHI SONO
La mia storia con la fotografia inizia nei primi anni 2000 viaggiando in tutto il mondo per reportage sociali e di viaggio, pubblicando per riviste e autorevoli progetti editoriali. In uno dei miei viaggi, documentando la storia del caffè per Lavazza, mi appassiono allo still life e alla fotografia food e beverage e mi specializzo come fotografo pubblicitario.
LA MIA STORIA
BackLight è nata nel 2002, quando ho iniziato a lavorare come fotografo di eventi e per diverse riviste italiane e internazionali, dove la fotografia di reportage mi ha insegnato l’importanza dell’ empatia e di come relazionarsi con il mondo. Spesso, mi sono trovato di fronte a persone che non parlavano nessuna lingua a me conosciuta e non si aspettavano di essere fotografate. In questi casi, l’unico modo per instaurare un rapporto di fiducia era attraverso sguardi e gesti. Mantenendo sempre il contatto visivo, cercavo di mettere a proprio agio il soggetto, fino a quando la fotocamera non diventava un filtro naturale e potevo cominciare a scattare.
Questa esperienza ha plasmato il mio approccio attuale. Che si tratti di clienti, modelli sul set o degli studenti che ho incontrato nei 18 anni di insegnamento presso lo IED di Torino, cerco sempre di creare un’ atmosfera di fiducia e trasparenza, mettendo tutti a proprio agio.
In oltre 20 anni di professione, ho avuto la fortuna di conoscere e collaborare con molti professionisti del settore – assistenti, post-produttori, stylist del cibo e del set, video-maker, art director… – che mi hanno aiutato a raggiungere la qualità che puoi vedere nel portfolio di BackLight. Credo fortemente nel lavoro di squadra, anche se a volte apprezzo i progetti in cui posso semplicemente spegnere il cervello, accendere la musica e lasciarmi andare al lavoro.
Oggi, sono orgoglioso di essere co-titolare di uno splendido studio fotografico a Torino, Manifesto Studio. Se sei alla ricerca di fotografie pubblicitarie che sappiano raccontare la tua storia, passa a trovarci.
PERCHÉ SCEGLIERMI
Vent’anni di esperienza possono significare poco se poi non si è capaci di far tesoro della propria conoscenza per rinfrescarla ogni volta, se ci si siede sulle abitudini e si replica semplicemente quello che si sa fare.
I linguaggi della fotografia pubblicitaria sono molteplici, i codici cambiano e gli stili si aggiornano: per me non è differente, la mia professionalità è la base su cui costruisco ogni volta un progetto nuovo, rinnovandomi e interpretando lo scatto unendo il mestiere alla consapevolezza di poter superare quello che credevo potesse essere il meglio che so fare, ogni santo giorno.